venerdì 23 febbraio 2018

Sofia Bonicalza: vietato moderare la velocità!

Abbiamo l'onore di presentarvi oggi Sofia Bonicalza, detentrice del record italiano under20 dei 200m indoor. E crediamo che non intenda fermarsi qui.
In questa sua interessante testimonianza ci racconterà parte dei suoi allenamenti italiani e francesi, in un mix di velocità e sentimenti.
A questo indirizzo trovate il suo profilo con le prestazioni cronometriche aggiornate: Fidal

-Presentazione: 
Sono Sofia Bonicalza, sono una atleta italo-svizzera classe 1998 che vive, studia e si allena in Francia da settembre 2017.
La mia specialità per ora sono i 200m, nei quali detengo il record italiano indoor under20 (23.96) e un personale outdoor di 23.73. In futuro, forse, se imparerò a correrli, potrei ottenere risultati soddisfacenti anche sui 400m.
Ho vestito la maglia azzurra la prima volta nel 2015, ho partecipato nel 2016 ai campionati mondiali under20 e nel 2017 sono stata semifinalista agli Europei under20 di Grosseto.
Oltre a essere atleta sono studente in primo anno Sciences de la Vie all'università di Nizza.
Infine sono una appassionata di natura, animali e ecologia.


-In che società sei iscritta e chi è il tuo allenatore? 
Sono stata allenata 6 anni da Giorgio Cortelazzo, da settembre mi allena un tecnico francese, Christophe Bourguignon.
Sono iscritta sia alla mia società italiana di sempre, la Pro Sesto Atletica, sia a quella di Nizza, Nice Côte d'Azur Athlètisme.



-Com'è il rapporto con questi due allenatori? Cosa ne pensi dei loro metodi di allenamento? 
Con Giorgio avevo e ho mantenuto tutt'ora, anche se non ci vediamo più spesso, un ottimo rapporto, oserei dire quasi paterno, un rapporto che non era solo quello di atleta-allenatore, ma molto più profondo.
Christophe lo conosco da relativamente poco tempo, mi sono trovata subito bene con lui come allenatore e persona e mi sono molto bene integrata anche nel nuovo gruppo di allenamento. È un rapporto ancora in formazione.



Premetto che non essendo allenatrice o laureata in materia non ho le capacità per giudicare la qualità di un metodo di allenamento.
In ogni caso sono consapevole del fatto che Giorgio è stato un grande allenatore soprattutto perché ha preservato il mio talento senza caricarmi in giovane età e permettendomi di raggiungere alti obiettivi senza bruciare le tappe.
Christophe ha un metodo di allenamento un po' diverso da quello a cui ero abituata, probabilmente mi sto ancora adattando. Si basa su una base generale meno specifica e piu larga (aerobico, forza) sulla quale costruire grazie ai lavori di tecnica una piramide che forse sarà più alta (avendo una base più larga). Mi scuso per la metafora geometrica, spero si capisca il senso..


-Parlando di basi, dici che con il tuo allenatore italiano la base era "più specifica e più stretta" (quindi meno aerobico e forza)? Puoi fornirci due settimane di allenamento tipo dei due vari allenatori?
Non sarei in grado di fornire due settimane tipo, perché ogni periodo dell'anno è diverso a livello di preparazione... Comunque si, prima non ho mai fatto aerobico e facevo poca forza, anche perché ero "piccola".


-Quest’inverno stai gareggiando molto sui 400m, sia pure indoor. È stata una scelta più tua o dell’allenatore? Che sensazioni hai avuto sulla doppia distanza? In futuro hai intenzione di continuare a gareggiare anche sui 400m? Oppure di rimanere fissa sui 200m?
Diciamo che è stata una scelta condivisa e anche se fossi rimasta in Italia ai campionati italiani (non essendoci i 200) avrei fatto i 400. Penso di poter fare molto meglio su questa distanza, spesso arrivo alla fine senza acido lattico: segno che ne avevo ancora. Non sono facili da correre per una duecentista, soprattutto quelli indoor (io voglio avere la mia corsia libera!!!). Fisicamente sono sicuramente più portata a fare i 400 rispetto ai 100, avendo anche una ottima velocità di base.
Detto questo, il mio grande amore rimangono i 200, che trovo una distanza fantastica.
Nel futuro penso di preparare tutti e due, sono due specialità con un allenamento compatibile.


-In Francia stai curando la velocità strettamente pura?  Che sedute fai sui 30-60m, con che volumi, recuperi e ogni quanto tempo. Un esempio se ti viene in mente. Ci sono differenze con i lavori che facevi in Italia?
Sui 30-60? Dipende dalle volte. Ho fatto anche dei lattati in queste distanze (recupero minimo e sforzo massimo) e vi assicuro che sono devastanti. Altrimenti ho fatto velocità pura dopo un breve aerobico di riscaldamento, adesso non ricordo quante ripetizioni, ma una cosa come un tot di 30m con 2 minuti di recupero, poi la volta dopo i 50 con 3, quella dopo ancora i 60 con 4 ecc (diminuendo il numero di prove).
In Italia facevo spesso i 60m (molto raro i 30), dalle 6 alle 10 volte con 3-5 minuti di recupero (diviso in serie di 3).
In generale un allenamento di velocità pura e corta (fino a 60m) lo facevo 1 volta a settimana in Italia e lo faccio una volta a settimana in Francia (su 5/6 totali).


-Van Niekerk, Micheal Jonshon o Allison Felix? Chi scegli fra i tre?
Una bella lotta tra quei tre! Partendo dal presupposto che non ho modelli o idoli da seguire perché penso che ognuno abbia una sua storia e delle sue qualità, un'atleta che ammiro comunque molto è la Felix nella quale (nel mio piccolo) mi rispecchio. Però forse Van Niekerk mi affascina ancora di più per essere l'unico uomo a fare meno di 10 sui 100, meno di 20 sui 200 e meno di 44 sui 400.


-Ci descrivi un po il tuo percorso che ti ha portato al record italiano under20 sui 200m indoor? Prima del giorno della gara sapevi già di avere nelle gambe un ritmo più che eccezionale? E come hai vissuto i momenti pre e post gara a livello emotivo?  
È stato uno dei giorni più belli della mia vita. Sapevo che era alla mia portata. Ero molto ansiosa prima della gara, ma sapevo di potercela fare. Avevo anche paura di non vincere (Zaynab si è dimostrata fortissima e anche lei è scesa sotto il precedente record*). Ho pensato che dovevo solo correre con tutte le mie forze e sentivo di averlo nelle gambe.
Quando ho tagliato il traguardo, ho visto 23 sul cronometro, ho capito di avere abbattuto il muro dei 24 e significava record italiano. Anche se me lo aspettavo, non ci credevo. Pensavo fosse l'ennesimo sogno irrealizzabile, e invece si è realizzato...

*Zaynab Dosso n.d.r.


-Tre parole chiave che "fanno realizzare i propri sogni"?
Speranza, determinazione, impegno.


-Cosa più ti piace della Francia, sia nel campo dell'atletica, sia nella vita quotidiana?
Della costa azzurra mi piace il clima.
Della Francia mi piace il grande supporto per i giovani e il basso costo di vita.
Della mia università mi piace quello che studio, il rapporto con alcuni prof e il riconoscimento del mio statuto di atleta di alto livello.
Del mio campo mi piace il rapporto coi compagni di allenamento, la struttura fantastica e l'organizzazione del club.


-Saluti!
Ringrazio il mio allenatore Christophe, il mio vecchio allenatore Giorgio, la mia famiglia che mi ha permesso di realizzare tutto questo e che mi sostiene sempre e per finire il mio ragazzo con il quale ho iniziato questa fantastica avventura/sogno.






2 commenti:

  1. come denunciai sul mio blog, lo stallo dei 400m in italia ha le seguenti cause:
    - abbandono allenamenti velocità pura (30-60m)
    - troppa concentrazione degli allenamenti al "centro" (mezzi/distanze/velocità specifiche) e poca alla "periferia" (mezzi generali)
    - progressione lineare delle % usate (in inverno tutto al 80%, in estate tutto al 95-100%)

    quindi, per i primi 2 punti mi pare che sofia si comporti bene. il terzo non so.

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  2. Questo dimostra, nuovamente, che tale sport per essere preso in considerazione o per sperare in un futuro atletico, bisogna abbandonare il nostro paese.
    In Italia qualsiasi altro sport all'infuori del calcio viene definito sport di serie B (e anche per questa declassificazione si utilizza un termine calcistico "serie B").
    La Pro Sesto è un'ottima società con una discreta pista di atletica, la descrivo come discreta perché il confronto con il complesso della Nice Côte d'Azur Athlètisme è abissale.
    Questa giovane atleta di soli 20 anni spero che salga ad alti livelli cercando di portare la nostra nazione nei primi posti come capita in altri sport come pattinaggio,nuoto, sci ecc ecc

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